Imparare a dire “no”, significa saper scegliere.

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Quante volte ti trovi a fare i conti con progetti e scadenze che ti perseguitano giorno e notte?

Forse il carico è troppo pesante e di conseguenza fisico e mente ti stanno dicendo che è giunto il momento di aggiustare il tiro.
Poi all’improvviso ti propongono di partecipare ad un progetto entusiasmante, oppure il tuo capo ti chiede di assumerti la responsabilità di un nuovo lavoro. Nonostante la tua vocina interiore ti stia suggerendo che non è il caso di cimentarsi in altre attività, alla fine dici “sì”.

Ci sono alcuni motivi psicologici che spiegano questo comportamento: è scientificamente provato che cercare l’approvazione fa parte del nostro corredo genetico.

Inutile nasconderlo, gli esseri umani sono effettivamente programmati per dire di “sì”. Ciò accade perché da un punto di vista evolutivo, ci siamo abituati ad assumere comportamenti graditi al gruppo per sentirci inclusi e apprezzati. I primitivi cacciavano e si riunivano per difendersi dagli attacchi. Fare qualcosa di non accettato dalla comunità diventava quindi una minaccia per la propria incolumità. Assecondando le richieste degli altri (specialmente dei Leader) ci garantiamo ancora oggi di mantenere il nostro posto nel “branco”.

Tendi anche tu a sottovalutare il carico di lavoro?

La bilancia dei nostri impegni non funziona sempre alla perfezione, perché generalmente tendiamo a stimare in modo sbagliato il tempo necessario per portare a compimento un lavoro. Siamo quindi portati a pensare che impiegheremo molto meno a chiudere un’attività, rispetto alle ore che poi sono realmente necessarie per farla. Diamo troppo peso al nostro bisogno istintivo di accettazione sociale?

Quando accetti un nuovo compito non valuti l’impatto che questo avrà su ciò che stai già facendo.

Per questo sarebbe opportuno spostassi l’attenzione verso ciò che realmente conta nella tua vita e quindi sulle conseguenze positive del “no”. È un cambio di prospettiva che ti porta a dare più importanza alle attività sulle quali vuoi effettivamente concentrarti e su quelle che possono farti crescere professionalmente, senza però deviare la direzione scelta.

Cosa fare quando arriva una nuova proposta.

Puoi fermarti a riflettere su questi aspetti:

“la proposta è un complemento a ciò che stai già facendo o una deviazione completa in un’altra iniziativa?”

Nella prima situazione l’attività può diventare ingranaggio di una macchina avviata e ben rodata. Se effettivamente il tempo te lo concede (valuta bene in principio senza sottovalutare il carico), potrebbe rientrare nei tuoi piani.
Al contrario, il cambio totale di rotta va considerato con molta cautela. Se nella tua vita professionale credi sia arrivato il momento di voltare pagina e di percorrere nuove vie allora buttati, probabilmente è arrivata l’occasione che aspettavi. Quando invece la richiesta ti porta fuori dalla mappa, potrebbe essere il caso di dire “no”.  Metti in relazione l’offerta con gli obiettivi di medio-lungo termine. Non li hai ancora definiti? Inizia adesso, scrivendoli a partire dalle motivazioni che ti spingono a fare ciò che fai. Simon Sinek lo chiama il Golden Circle, un modello che ha teorizzato osservando i successi di grandi aziende e di persone profonde come Martin Luther King.

Se la richiesta non soddisfa un obiettivo, c’è un altro potenziale vantaggio per farlo?

Dopo aver passato al setaccio le varie opzioni, se il dubbio persiste significa che in qualche modo rimane in te una particolare attrazione verso questo impegno. Le domande fondamentali in situazioni simili sono:

  • Posso imparare qualcosa di nuovo da questa esperienza?
  • Anche se richiede uno sforzo ulteriore, avrò un beneficio in termini di crescita personale?

Queste riflessioni potranno esserti d’aiuto quando dovrai scegliere di accettare o meno un compito e in tutte quelle occasioni in cui ti troverai a lottare contro la vocina interiore che ti spinge verso il “sì”. Prima di mettere a repentaglio i risultati del tuo lavoro e il tuo benessere, considera bene se ne vale la pena. Se la risposta sarà positiva, in cuor tuo saprai di aver accettato a seguito di attente valutazioni. In caso opposto, spiegando il motivo del tuo rifiuto, darai dimostrazione del tuo valore professionale e umano. Allora quando la lancetta ti indica che pesano di più i motivi per declinare, esercita la tua libertà è rispondi con un gentile “no”.

 

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