La forza delle abitudini: come progredire grazie a piccoli cambiamenti quotidiani.

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Tendiamo spesso a dare un’accezione negativa al temine abitudine, associandolo a qualcosa di ripetitivo e limitante. Le definizioni del temine “abitudinario” in effetti non lascia spazio a effetti positivi, bensì ad uno stile di vita monotono e ripetitivo. Tutto questo è vero solo in parte, andiamo a scoprire perché.

Ognuno sviluppa le proprie abitudini

Le nostre giornate sono segnate da una serie di gesti abitudinari, molti dei quali eseguiti in modo automatico e inconsapevole.
Alzarsi la mattina e fare colazione o non farla è un’abitudine. Anche scegliere alcuni cibi a discapito di altri lo è. Così come andare al lavoro o dedicarsi ad altre attività, dallo sport al divano, sono solo abitudini. infatti il nostro cervello è strutturato proprio per immagazzinare una serie di “routine” che si attivano sulla base di determinati stimoli. È una sorta di ottimizzazione programmata, grazie alla quale il corpo risparmia una parte di energia, che viene dirottata su altre funzioni.
Facciamo un esempio: se ogni mattina il nostro cervello dovesse lavorare per  farci trovare i vestiti o lo spazzolino, quanto tempo dovremmo dedicare e quante risorse andrebbero sprecate? Invece, senza rendercene conto sappiamo benissimo dove si trova l’armadio, dove sono posizionati gli strumenti per l’igiene personale e quale strada dobbiamo fare per raggiungere l’azienda o l’ufficio. Anche queste sono abitudini.

Ora dobbiamo focalizzare la nostra attenzione sulle pratiche che in maniera più consapevole, segnano lo scorrere dei nostri giorni. Quante volte ci siamo ripetuti di voler smettere di fumare? Oppure di iniziare a fare sport con regolarità? O ancora, di evitare certe distrazioni che ci fanno perdere tempo rendendoci improduttivi e insoddisfatti? Imparare a mettere una linea di separazione tra le consuetudini positive da quelle meno costruttive è il primo passo che ci porta verso una maggiore consapevolezza di ciò che dovremmo cambiare per migliorare.

Come reagisce il nostro cervello alle abitudini

Siamo tutti diversi, pertanto sarà capitato anche a te di incontrare sia persone dalla disciplina ferrea, ammirate per la capacità di fare molte cose e di farle fatte bene, sia uomini e donne che proprio non riescono in questa impresa.
La buona notizia è che tutti possiamo acquisire buone abitudini, scalzando, o meglio, sostituendo quelle negative. Diversi studi hanno dimostrato che a distanza di tempo, all’incirca trenta giorni, il cervello è in grado di immagazzinare una nuova consuetudine, “sovrapponendola” a quella precedente. In sostanza, ciò che succede dentro al nostro sistema è una risposta ad uno stimolo, al quale corrisponde un’azione ripetitiva (la routine), che si chiuderà con una gratificazione.

Ad esempio, se vogliamo ricominciare a fare ginnastica la mattina, potremmo utilizzare lo schema seguente:

Stimolo: metto la sveglia e preparo l’abbigliamento sportivo di fianco al letto;

Routine: mi alzo e faccio gli esercizi;

Gratificazione: mi concedo una colazione con qualcosa in più di sfizioso o di dolce.

In tutto questo la gratificazione gioca un ruolo fondamentale, per cui ognuno deve trovare la sua. È dimostrato infatti che concedersi un premio o concentrarsi sugli effetti positivi conseguenti, è la chiave per far diventare il nostro impegno qualcosa di cui non possiamo fare ameno. Ma non è tutto, dopo un po’ di tempo il cervello immagazzina l’effetto della gratificazione (ad esempio il piacere del dolce mangiato a colazione), richiamando le sensazioni già allo scattare dello stimolo. Quindi al suonare della sveglia, dentro di noi si innescano le stesse reazioni chimiche associate al piacere di ciò che mangeremo a colazione dopo aver fatto il “nostro dovere”.

Alcuni suggerimenti per acquisire buone abitudini

Il problema come sempre è iniziare. Possiamo quindi darti degli spunti per rendere la tua giornata più appagante, solo iniziando a mettere in pratica delle azioni abbastanza semplici:

  • Dedicati del tempo la mattina presto: molte persone di successo mettono la loro sveglia tra le cinque e le sei del mattino. Ciò implica che la sera vanno a coricarsi ad un orario che permetta  loro di riposare un numero sufficiente di ore. Nella prima parte del mattino possiamo dedicarci allo sport, alla lettura o ad altre attività che durante la giornata sono difficili da incastrare. Sono momenti privi di distrazioni che offrono grande beneficio. Non è facile mettere i piedi giù dal letto quando suono la sveglia, ma ricorda che con una buona gratificazione il tutto risulterà più semplice.
  • Definisci i tuoi obiettivi: scrivili e misurali periodicamente. Richiede uno sforzo ma è il prezzo da pagare per ottenere la tua felicità. Segna tutte le cose da fare come se fossero degli “appuntamenti con te stesso”: ogni incontro con gli altri ha un inizio e una durata, anche quelli che riguardano solo te.
  • Dedicati alle attività più importanti nella prima metà della giornata: fermati e pensa a quali sono i task che ti richiedono maggiore sforzo mentale o fisico. Nel tuo programma giornaliero questo dovrebbero essere fatte per prime, in questo modo affronti la salita quando hai più energia.
  • Mangia sano: “siamo ciò che mangiamo” per cui vale la pena introdurre nel nostro corpo tuti i nutrienti necessari affinché l’organismo lavorare al meglio. Oggi ci sono tantissime risorse on-line per informarsi su come impostare la propria dieta, anche se ci sentiamo di consigliarti che la parola di un professionista esperto può darti maggiori vantaggi.
  • Non rimandare: tendiamo sempre a procrastinare le cose importanti, architettando scuse perfette che alimentano la lista dei “vorrei fare”. Raccogli le energie e parti. Ci sono un sacco di persone con idee brillanti per la testa ma solo quelle che hanno il coraggio di partire superando gli ostacoli di ogni giorno riescono nelle loro imprese.

Ora che hai queste informazioni, aggiungi alle tue routine l’ingrediente fondamentale per riuscire a modificare la tua quotidianità: devi credere che il cambiamento sia possibile.
Citando Nelson Mandela “Un vincitore è e semplicemente un sognatore  che non si è mi arreso”.

 

 

 

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