Cosa si nasconde dietro la ricerca della perfezione?
Essere perfezionisti in ambito lavorativo o nelle passioni in genere, è un esercizio che accomuna molte persone. Non c’è da attribuire un giudizio a questa ricerca senza limiti e senza fine, tuttavia risulta interessante analizzare alcune dinamiche per capire meglio a cosa stiamo mirando quando diciamo di voler “raggiungere la perfezione” in qualcosa.
Osservare i meccanismi della natura per comprendere come funzioniamo.
Capita a volte di fermarsi a contemplare uno spettacolo naturale e percepire proprio quel senso di perfezione. Da un punto di vista tecnico e sicuramente meno emozionale, ciò che stiamo guardando è un sistema in continuo movimento, dove ogni singola parte che lo compone funziona in modo armonico.
Nella natura infatti tutto è in evoluzione, anche le cose che sembrano morire e svanire. Quindi “evolvere” per il nostro universo significa adattarsi continuamente per migliorare.
A cosa mirare: miglioramento continuo o perfezione?
Anche i sistemi umani funzionano più o meno come la natura: i gruppi sociali e le organizzazioni aziendali sono entità soggette ad una evoluzione caratterizzata da continui adattamenti. Ogni cosa che conosciamo, ogni progetto che abbiamo affrontato, i prodotti stessi che usiamo sono nati, si sono evoluti per poi deteriorarsi.
Per questo stesso motivo se la natura fosse perfetta sarebbe immobile e quindi non si evolverebbe.
Quando diciamo di voler “raggiungere la perfezione”, in realtà ci stiamo sforzando di cercare un metodo che resti uguale nel tempo e che renda le situazioni immutate, al fine di ottenere i risultati sperati con minor sforzo e di placare la paura dell’ignoto. La strategia non è attuabile, perché non tiene conto delle variabili che intervengono nella quotidianità rendendo ogni situazione diversa dalle precedenti.
Gli esseri umani e le organizzazioni sono sempre imperfetti, di questo ci dobbiamo rassegnare. Possiamo però lavorare su noi stessi affrontando il timore di ammettere le nostre debolezze e i nostri errori. In questo modo sarà più facile che la vita ci regali delle lezioni che ci faranno evolvere, fornendoci strumenti per ottenere maggior successo.
Non dobbiamo quindi nasconderci dietro ai fallimenti, piuttosto alleniamoci ad accettare la nostra imperfezione, perché sarà proprio dagli sbagli che il nostro meccanismo di scelta diventerà più veloce, “intelligente” ed efficace.
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